Torno a parlarvi di Japan Magazine, la storica rivista che si riaffaccia in edicola per Sprea editori, e lo faccio mostrandovi l’indice dei contenuti, che vedete qui sotto assieme alla copertina, e parlandovi brevemente di alcuni aspetti legati al progetto grafico.
La copertina del numero uno di Japan Magazine, dall’otto marzo in edicola |
Il sommario del numero uno di Japan Magazine |
Il formato
La rivista ha un formato di 21x28,5 centimetri con rilegatura a punto metallico e si rifà alla versione "super", la più grande uscita agli inizi degli anni Novanta per Edizioni Eden. Le 96 pagine che la compongono sono stampate a colori e la copertina presenta le alette "poster", sia in prima, sia in quarta, con all’interno delle bellissime immagini. Al centro della rivista è inserito anche un maxi poster pieghevole stampato su entrambi i lati che misura 41,6x55 centimetri. Non vi mostro le anteprime dei poster, o delle alette, in modo da lasciarvi il piacere della scoperta!
Curiosità sulla grafica
Per far sì che questa nuova incarnazione di Japan Magazine rimanesse in linea con le precedenti, abbiamo scelto di richiamare, per quanto possibile, gli elementi grafici che la contraddistinguevano, come ad esempio i testi evidenziati, gli sfondi sfumati e, soprattutto, i titoli scritti con caratteri rielaborati in maniera un po’ "pazzerella".Di seguito vi mostro alcuni esempi:
Il logo della rubrica La fiera del bambù |
Sopra il logo originale della rubrica La fiera del bambù, sotto quello da me ridisegnato in vettoriale con la massima cura.
Sul nuovo Japan Magazine è presente anche la rubrica La fiera del bambù Japan |
Il nuovo Japan Magazine presenta un doppio appuntamento con La fiera del bambù! Per la versione "Japan", non esistente sulla rivista originale, ho disegnato a mano le lettere della scritta "Japan" cercando di mantenere la maggior coerenza possibile con quelle che compongono il titolo.
Titoli pazzerelli di ieri e oggi |
Sopra l’apertura delle pagine dedicate alle classifiche dei lettori sui personaggi, le sigle ecc. Ho ripreso lo stile originale per le pagine sulle recensioni selezionando dei caratteri che mi sembravano adatti allo scopo, sui quali poi ho lavorato manualmente per apportare delle modifiche, come l’effetto grunge sulla erre e la esse.
Il logo della Dragon Mail |
Anche per La posta del Drago ho cercato di riprodurre nella maniera più fedele possibile il logo della versione originale. Sono molto soddisfatto del lavoro di "ricostruzione storica" che ho svolto sui titoli del magazine.
Chiudo il post lasciandovi un’anteprima dei titoli che verranno trattati sul secondo numero di Japan Magazine, in edicola tra un mese.
Anteprima dal numero due di Japan Magazine |